La relativa voce di Wikipedia riporta:
da psico-, psiche, anima, più comunemente “mente”, e -analisi: analisi della mente; é la teoria dell’inconscio dell’animo umano su cui si fondano una disciplina, nota come psicodinamica, ed una relativa prassi psicoterapeutica, che hanno preso l’avvio dal lavoro di Sigmund Freud.
Come termine lo psicoanalista è, dunque, colui che esercita la psicoanalisi. Poi nell’uso comune è invalso anche il termine “psicologo analitico” con riferimento agli psicoanalisti che si rifanno alle teorie junghiane, come il dottor Mengheri.
Per svolgere questo mestiere lo psicoanalista (psicologo o medico o psicoterapeuta che sia) si deve confrontare con almeno sei anni di lavoro con seminari settimanali teorico e clinici. Inoltre deve sottoporsi ad un percorso personale di analisi con diversi analisti senior dell’associazione in cui si è iscritto.
Le supervisioni cliniche sono obbligatorie durante il percorso e auspicabili anche al termine.
É importante sottolineare che lo psicanalista non si chiede il perchè i fenomeni nella psiche avvengono ma il come avvengono.
La psicanalisi non é incentrata sulla cura del sintomo ma sull’accoglienza del sintomo che è accettato e alla fine anche “ringraziato e salutato” dal paziente allorchè si rende conto che é proprio grazie a quel sintomo, ora scomparso, che ha potuto iniziare un percorso analitico per ritrovare sè stesso e il proprio equilibrato benessere.